Di quanti like e follower ha bisogno un professionista?

Qualche giorno fa mi ha scritto un giovane personal trainer dicendomi che non riesce a far crescere i suoi canali social.

Considerando tutte le faccine tristi che accompagnavano il messaggio era evidente che la cosa lo turbava parecchio.

In questo articolo ti voglio spiegare perchè un professionista non deve mai preoccuparsi di like, follower, fan e ad altre metriche simili.

Nell’era in cui viviamo è molto facile per un professionista cadere nell’errore di seguire strategie e tecniche applicate dagli influencer.

Ma vedi, io e te prima di essere degli influencer (quindi essere persone che hanno influenza sull’opinione pubblica), siamo professionisti.

Tutti questi numeri (like, follower, commenti, tweet, condivisioni e chi più ne vuole più ne metta), che non hanno una reale espressione monetaria, servono principalmente ad appagare il tuo EGO.

Ecco perchè è stato coniato il termine vanity metrics… tradotto in italiano metriche di vanità.

I 3 principali problemi delle metriche di vanità (like, follower, fan ecc…)

Ci sono 3 motivi precisi per cui ce l’ho particolarmente con le vanity metrics…

1. Chi tiene in considerazione principalmente questi dati ottiene un falso senso di successo.

Pensa che sta andando alla grande, magari però è fermo o addirittura sta andando nella direzione sbagliata.

Ti faccio un esempio…

Ginevra è una nutrizionista che condivide ottimi consigli alimentari sulla sua pagina Facebook.

Il marito di Ginevra decide di regalarle per il suo compleanno un adorabile gattino e lei non resiste all’idea di mostrarlo al suo pubblico.

Piovono like, commenti, condivisioni e anche i fan aumentano più del solito.

Vedendo tali numeri Ginevra decide di continuare con questa strategia di contenuti.

Sempre più foto di lei con il gattino e meno contenuti di vero valore per chi deve cambiare alimentazione.

Non si rendo conto che così facendo attira solo le persone che trovano carino il gattino, ma non spenderebbero 1 euro per i suoi servizi da nutrizionista.

I fan aumentano, i clienti no.

Ora questo è un esempio molto elementare, ma ti fa capire il motivo per cui molti influencer fanno la fame o riescono giusto a sbarcare il lunario.

Così anche per i professionisti che vogliono emulare gli influencer…

Magari hanno anche un pubblico molto ampio, ma che per diverse ragioni non è disposto a spendere soldi per i loro servizi.

2. Le vanity metrics attirano un pubblico superficiale

Ora, potresti pensare che le vanity metrics rappresentino riprova sociale.

La riprova sociale è ovviamente importante.

E’ uno dei 6 principi di persuasione di cui parla lo psicologo statunitense Robert Cialdini nel suo libro Le armi della persuasione”.

Secondo tale principio le persone sono spinte a riflettere le azioni altrui nel tentativo di far proprio il comportamento più corretto per una determinata situazione.

Questo è il motivo per cui la persona media, quando visita una nuova città da turista, va in centro e sceglie il ristorante dove c’è la fila lunga 2 km.

Vuole puntare sui sicuro e non ha voglio di pensare troppo a cosa e dove mangiare.

“Se ci va tutta sta gente, allora è un buon ristorante” – pensa il turista amatore.

Magari poi quella fila di 2 km è formata da altri turisti come lui, ma poco importa perchè lui la sua scelta l’ha giustificata.

I turisti “professionisti” invece sanno che per mangiare davvero bene e provare la vera cucina tipica del posto devono andare nei quartieri più nascosti.

Certo, è più faticoso.

Bisogna informarsi per bene, trovare della gente sul posto, ma loro danno valore alla cucina locale.

Anche questo è un esempio elementare per dirti che…

Se fai affidamento alle metriche di vanità attirerai le masse e le persone che guardano le cose in maniera superficiale.

Per un ristorante in centro città poco importa, ma questo è decisamente il pubblico peggiore per un professionista che vuole valorizzare il proprio lavoro.

Quindi, sì.

Le vanity metrics sono in parte riprova sociale, ma per un professionista sono di bassa qualità.

Tutt’altro discorso sono invece le recensioni, le testimonianze, il passaparola e i referral.

Queste sono le riprove sociali che hanno un reale impatto, attirano un pubblico più consapevole e che apprezzerà il tuo operato.

3. Il problema della gratificazione istantanea

Come dimostrano decine e decine di studi…

Le gratificazioni istantanee sono uno dei più grandi pericoli che la nostra società sta vivendo perchè mandano in tilt la capacità di controllare i nostri impulsi e la nostra auto-disciplina.

Per costruire un’attività professionale di successo bisogna avere una ferrea auto-disciplina, esercitare un auto-controllo su noi stessi e spesso ritardare le gratificazioni.

Emblematico è l’esperimento “The Marshmallow test”.

Dei bambini di 4 anni vengono messi in una stanza davanti ad una caramella.

Viene detto loro che possono mangiare subito la caramella oppure se aspettano 15 minuti ne riceveranno un’altra.

I bambini che riescono a pazientare non solo hanno ricevuto un premio maggiore, ma da adolescenti si sono rivelati migliori studenti, si sono dimostrati più capaci di avere controllo sugli impulsi, più sicuri di sé e capaci di raggiungere obiettivi.

L’esperimento conferma che…

I veri risultati, quelli significativi si ottengono col tempo, con pazienza e dedizione… non si ottengono subito.

Quando vedi che hai un nuovo follower su Instagram o che una persona ha messo mi piace alla tua foto il cervello produce dopamina, così come quando mangi una caramella, fumi una sigaretta o bevi dell’alcool.

La dopamina ci fa stare bene e più ne produciamo e più ne vogliamo.

Insomma, diventiamo DIPENDENTI… infatti appena i suoi valori calano vogliamo immediatamente ripristinarli.

Non riusciamo più a ritardare le nostre gratificazioni e questo nella vita e nel business ha un impatto gravissimo.

Vedi… se proprio devo diventare dipendente da qualcosa preferisco che questo provenga dai numeri di problemi risolti ai miei clienti 🙂 e non impazzire perchè oggi ho ricevuto meno like di ieri.

Teniamo basse le metriche di vanità?

Non sto dicendo che devi per forza tenere bassi numeri relativi alle vanity metrics, ma per quanto abbiamo visto in questo articolo… nella tua strategia di marketing è l’ultima cosa a cui dare importanza.

Il tuo focus deve essere su riattivare i clienti, attirarne di nuovi e cercare di aumentare lo scontrino medio… tutte mosse con obiettivo attivare il cash flow operativo.

Se non entrano soldi veri in cassa non potrai mai investire in marketing.

Se non investi in marketing non potrai mai attivare il circolo virtuoso che ti porti sempre più clienti e di maggiore qualità.

-Punta ad avere più clienti che follower.

-Più testimonianze e recensioni che like

-Più passaparola che condivisioni post.

Lascia che i like, i follower, i commenti, i fan e tutti gli altri feedback simili siano da parte di persone realmente interessate a quello che fai e che hanno percepito il reale valore del tuo lavoro.

Se hai bisogno di aiuto e vuoi una mano da parte di un esperto di marketing per professionisti puoi prenotare una consulenza gratuita da QUI

…oppure puoi guardare questo video gratuito in cui rivelo qual è il grave errore che non permette al 97% dei professionisti di incrementare il numero dei clienti.

A presto,

Peter